Nel corso degli anni, la funzione del titolo si è evoluta. Ai tempi della stampa, serviva a dare un’idea di quello che si sarebbe letto. Poi è arrivato Google e tutto è cambiato. Con i motori di ricerca, il titolo deve attirare l’attenzione non solo del lettore ma anche degli algoritmi di ricerca. Ecco allora l’importanza delle parole chiave e di headline attrattive e che aumentino le possibilità di condivisione. Quali sono dunque le caratteristiche per un buon titolo all’alba del 2022?
Di tutte le persone che leggono il titolo, solo una piccola parte legge effettivamente l’articolo (se sei qui ti ringraziamo già della preferenza accordataci). Questo perché i titoli dei moderni articoli online sono una scienza complessa: devono essere SEO friendly ma anche essere unici, creativi.
In una parola: irresistibili.
È proprio il titolo che fa scegliere in pochi secondi all’utente se continuare con la lettura o passare a un altro articolo, magari della concorrenza. Bisogna tenere ben presente che i propri lettori entrano in contatto quotidianamente con migliaia di annunci, blog, articoli, post su facebook, instagram o linkedin che si contendono la loro attenzione a fronte di una diminuzione dei tempi di attenzione di anno in anno. La durata media dell’attenzione di una persona ora è compresa tra gli 8 e i 12 secondi. Questo evidenzia l’importanza di titoli potenti. Non ha senso dedicare tempo alla creazione di contenuti se il titolo non è convincente. Sarebbe come scrivere un libro meraviglioso e non curare la copertina.
Sul web si possono trovare centinaia di siti con consigli su cosa fare per scrivere una buona headline ma spesso sono semplici variazioni sul tema. Ecco perché vogliamo aiutarti in modo concreto, non con soluzioni generiche ma proponendo qualche domanda per capire se i titoli dei tuoi articoli stanno andando nella giusta direzione.
Il titolo presenta una domanda abbastanza strana?
Le domande, specialmente quelle strane, sono un buon mezzo per catturare l’attenzione di qualcuno in un modo che lo lasci desiderare di più, creando il cosiddetto curiosity gap. Il primissimo istinto naturale è infatti quello di voler scoprire la risposta, cosa che non può essere fatta a meno che non clicchino sul titolo e visitino il tuo sito web. Creare articoli basati su domande ti permette anche di capire attraverso i giusti strumenti di analisi cosa si chiedono i tuoi lettori. Questo porta ad articoli con titoli che rientrano nella categoria del ‘chi, dove, cosa, perché, come, quando’, facilissimi da trovare sul web e relativamente molto utili. Per esempio un articolo sul “dove” deve rispondere all’esigenza di trovare una risorsa (geograficamente, digitalmente o metaforicamente); un titolo sul “cosa” andrà ad approfondire alcuni aspetti riguardo all’argomento trattato, mentre l’articolo sul “perché” includerà delle spiegazioni su motivi, necessità bisogni. Facile, vero?
Ci sono dei numeri?
Siamo intrinsecamente attratti dai numeri e dalle liste capaci di innescare un trigger psicologico. Sono facili da elaborare per il cervello, distinguendosi anche visivamente dal testo standard, attirando l’attenzione del pubblico ancora di più e garantendo al lettore la presenza di un formato facile da digerire. I numeri nei titoli aiutano infatti a quantificare il contenuto, permettendo al lettore di elaborare quanto tempo ci potrebbe volere per consumarlo, cosa potrebbe essere coinvolto, e muoversi più velocemente tra le informazioni dell’articolo anche senza dover prestare attenzione ad ogni parola. Quindi il tempo di lettura, anche se non viene menzionato, è suggerito dalla quantità di punti che verranno presentati, invogliando più facilmente il lettore a cliccare.
Usi un linguaggio semplice ma potente?
Il linguaggio che scegli per i tuoi titoli ha naturalmente un impatto sull’interesse che genererà nel lettore. Quando si usano parole che sono insipide, poco stimolanti o sconosciute ai più, i potenziali lettori saranno scoraggiati e cercheranno le loro informazioni altrove. Affrontare le ragioni e le motivazioni dei tuoi lettori attraverso un linguaggio semplice, serve quindi come base per un messaggio davvero potente. Un altro metodo può essere l’utilizzo di frasi forti che colpiscono emotivamente il lettore, generando interesse. Pensa a come rendere più piccante i tuoi titoli e scrivili in un modo che attirino immediatamente l’attenzione. Fare affermazioni audaci e dare opinioni forti o controverse, se siamo in grado di sostenerle, può essere un buon modo per farlo.
È un clickbait?
Il modo più veloce per perdere la fiducia del proprio pubblico è quello di promettere una cosa nel titolo, ma consegnare qualcosa di diverso nel contenuto. Assicurati che il tuo titolo e il contenuto siano effettivamente allineati e ricorda che l’headline si modellerà dal contenuto dell’articolo che viene prodotto, non il contrario. Cercare di forzare il significato di un titolo può portare l’utente a vivere un’esperienza frustrante, avendo cliccato aspettandosi qualcosa per poi rimanere deluso. Una mossa del genere potrebbe costarti traffico e affari futuri. Titoli sensazionali che attirano l’attenzione ma offrono contenuti deludenti daranno rapidamente al tuo blog una cattiva reputazione. Il modo migliore per assicurarsi che il vostro titolo corrisponda al contenuto del vostro articolo è quello di identificare un elemento specifico che il tuo articolo propone. Non si tratta solo di attirare gli occhi sul tuo titolo ma di mantenere le promesse fatte al pubblico e fornire le informazioni desiderate.
Per distinguere i tuoi titoli da dei beceri clickbait evita di usare frasi abusate come:
- Questo vi farà mettere in dubbio tutto quello che sapete su X
- Quando vedrete cosa fa Y non crederete ai vostri occhi
- Ecco le [numero altissimo] verità assolute su Z
- Devi fare questo se vuoi avere successo nella vita
- Quello che ha fatto ********** ha dell’incredibile
Abusa di qualche parola chiave?
Ogni titolo che scrivi deve certamente tenere conto di alcune parole chiave. Questo non solo aiuta a ottimizzare l’articolo per guidare il traffico attraverso la ricerca organica o a pagamento, ma dimostra che le persone stanno attivamente cercando informazioni relative all’argomento. Ci sono molti fattori che possono alimentare la ricerca di parole chiave ma i due più importanti sono la concorrenza e il volume di ricerca.
La concorrenza fa riferimento a quanto sia impegnativo posizionarsi per una particolare parola chiave in base a quanti altri siti web stanno cercando di posizionarsi per quella stessa parola. Quando una parola chiave è più competitiva, significa che sarà più difficile classificarsi con questa. Il volume di ricerca, d’altra parte, è il numero di persone che cercano quella parola chiave. Un volume di ricerca molto alto non è necessariamente indicativo perché appunto potrebbe riferirsi a parole chiave estremamente competitive.
Abbiamo visto alcune semplici domande che ti puoi porre sia nei confronti dei tuoi titoli, sia di quelli che puoi vedere ogni giorno sul web. Con pratica e studio è possibile trovare il giusto stile che renda unici i propri titoli e con questi pochi accorgimenti su può partire già con una marcia in più.
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