Torniamo a parlare di NFT, questa volta portando l’attenzione su come i social li stiano integrando nei loro spazi. In un mondo digitale secondo alcuni destinato a divenire un Metaverso questa tecnologia rappresenta un primo passo attraverso cui sperimentare e promuovere una prima forma di contatto tra utenza ed esperienza della proprietà digitale. Ecco i due principali esempi di implementazione messi in atto dalle grandi piattaforme.
Apparentemente l’entusiasmo per gli NFT sembra notevolmente scemato rispetto al 2021. Invece quello che è sembrato un trend passeggero, un “fenomeno dell’Internet”, si è rivelato un primo e globale sguardo verso il possibile futuro del mondo digitale. Come approfondito in un precedente articolo infatti ora è possibile descrivere questo periodo come una fase di transito tra due tipologie di web. Dal web2.0, costituito dalla nascita delle piattaforme social che hanno permesso alle grandi masse di trovare un proprio spazio sulla rete, ci stiamo dirigendo verso il Web3 (non 3.0), dove a queste grandi masse, almeno teoricamente, verrà data la possibilità di certificare la propria unicità.
La spinta propulsiva data dal boom “momentaneo” degli NFT si è trasformata in un’opportunità di promuovere la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie basate proprio su questi oggetti digitali. Infatti le stesse piattaforme che hanno costituito la base del Web 2.0 sono ora impegnate nell’implementazione di strumenti come blockchain e Non-Fungible-Token all’interno dei propri spazi. Capire cosa sta avvenendo sui social in questo periodo è la chiave per prevedere e ipotizzare il futuro della rete.
Twitter e i primi sforzi
Il primo passo da parte di un social verso l’integrazione degli NFTs nella propria realtà deve essere accreditato a Twitter. Il social, in fase di acquisizione da parte di Elon Musk, a Gennaio ha implementato la possibilità di utilizzare gli NFTs come immagini profilo. Questa funzionalità, accessibile agli utenti iOS abbonati a Twitter Blue, permette di collegare il proprio profilo a un wallet digitale e impostare una nuova foto profilo. L’immagine in questione sarà segnalata da un formato esagonale e qualsiasi utente potrà scoprirne i dettagli come autenticità, collezione di appartenenza e autore originale.
Questo costituisce un passo avanti rispetto alla tendenza già affermata dall’esplosione degli NFT del loro utilizzo come immagini profilo. Una delle principali critiche che viene mossa a questo mondo è la mancanza di uno strumento di verifica che certifichi la proprietà delle immagini al di fuori dei network di vendita. Chiunque per il momento sugli altri social potrebbe fare uno screenshot di un NFT e utilizzarlo come immagine, spacciandosi per proprietario. Attraverso questa prima implementazione il social ha stabilito quindi la possibilità (per una stretta cerchia di utenti) di autenticare sul proprio profilo l’acquisto e renderlo pubblico a tutta l’utenza della piattaforma.
Instagram, NFT e creators
Anche in casa Meta, ovviamente, qualcosa si muove. Qualche mese fa Zuckerberg aveva annunciato che gli NFTs sarebbero stati implementati anche nei propri social e a Maggio 2022 qualcosa è andato proprio in questa direzione. Instagram infatti ha iniziato a testarli sulla piattaforma coinvolgendo per il momento una ristretta cerchia di creator americani. A dare la notizia è stato Adam Mosseri, fondatore del social, tramite uno dei video che ormai settimanalmente pubblica per mantenere costantemente aggiornata la propria utenza sui nuovi sviluppi.
“Riteniamo che una delle opportunità uniche che abbiamo sia quella di rendere la tecnologia Web3 accessibile a un numero sempre più ampio di persone. In particolare, pensiamo che gli NFTs siano interessanti non solo per i creatori di arte digitale, ma anche per le persone che vogliono collezionarli”.
Gli utenti coinvolti possono ora condividere le loro creazioni e acquisti nel mercato degli NFTs sui loro profili. A differenza di Twitter l’iniziativa non è incentrata sull’immagine profilo ma bensì nell’utilizzo di questi oggetti come contenuto condivisibile pubblicandoli nel proprio feed principale, nelle storie e inviarli per messaggio. Per tali operazioni Mosseri ha tenuto a sottolineare che non ci saranno costi associati e saranno segnalati attraverso un badge di verifica esagonale.
Diverse declinazioni degli NFTs
L’aspetto rilevante in questo caso è osservare come la tecnologia nei diversi social viene integrata in modo che rientri nelle linee guida delle diverse piattaforme. Per Twitter è centrale riuscire a distinguere i possessori di NFTs dal resto dell’utenza a un primo sguardo. In questo senso gli oggetti digitali vanno a costituire uno strumento simile all’icona del profilo verificato già presente da tempo sul social. L’implementazione quindi mira a utilizzare questa tecnologia come status symbol indifferentemente che si sia creatori o acquirenti.
I contenuti e i loro creatori rimangono invece al centro della linea che Instagram ha intrapreso da qualche tempo. I contenuti digitali sui social sono infatti accessibili a tutti, ma difficilmente riescono a costituire di per sé una fonte di guadagno nonostante gli sforzi, il tempo e le risorse spese dai creator originali. Questo discorso vale soprattutto per chi su Instagram tenta di promuovere i propri prodotti artistici. Un’altra battaglia che il social sta portando avanti in quest’ottica riguarda i “profili aggregatori” che condividono immagini di altri utenti senza accreditare le fonti. Attraverso l’integrazione degli NFTs si punta quindi alla valorizzazione del contenuto originale.
La crescente espansione della blockchain, delle criptovalute e degli NFTs pare ormai intrecciarsi indissolubilmente con il mondo dei social network come diretta conseguenza della trasformazione digitale in atto. Nonostante questi social non costituiscano ancora dei centri di creazione e vendita di NFTs è possibile immaginare che possano nel tempo divenirli, pena la perdita di importanti opportunità di mercato. In un futuro possibile infatti ogni utente dei social network potrebbe diventare un creatore di NFTs semplicemente condividendo una foto, un tweet o una storia.
Cosa dobbiamo attenderci dunque? Nessuno può dirlo con certezza. Sappiamo infatti che la mera disponibilità di una tecnologia non implica che questa venga effettivamente utilizzata e fatta propria e non mancano critiche rispetto alla volontà degli utenti, già iperconnessi, di voler immergersi ancora di più nel mondo digitale. Certo la curiosità sui futuri sviluppi non manca, anche tenendo conto degli enormi investimenti che i big tech stanno mettendo in atto.