Prendersi cura del proprio ambiente è un’attività necessaria per poter limitare l’impatto che la presenza umana comporta per il pianeta e mettere in atto comportamenti corretti sia a livello personale che aziendale è un primo passo. Riciclare rifiuti e scarti è un processo a volte complesso ma utile a persone e attività per poter contribuire in maniera positiva a questo cambiamento. Come si comporta la GDO a questo proposito? E come possiamo contribuire anche noi?
La Grande Distribuzione Organizzata ha avviato diverse iniziative per affrontare la transizione verso una direzione più Green nelle proprie attività. Anche sotto la spinta fornita dall’impegno della commissione europea in materia di ambiente e sostenibilità queste realtà cercano di offrire contributo visibile e duraturo attraverso diverse strategie anti-spreco.
La GDO tra riduzione delle plastiche e iniziative green
Sono molte le iniziative intraprese in questi anni. Esselunga ha promosso il lancio di un piano per ridurre l’impatto delle bottiglie d’acqua in plastica del proprio marchio, realizzandole con il 50% dei materiali provenienti da PET riciclato. Questa volta nel packaging si è poi allargata anche alle confezioni di latte, piatti pronti e imballaggi di frutta e verdura. Nello stesso senso va la riconversione dei prodotti monouso in plastica, oggi realizzati in materiali alternativi riciclabili o compostabili. La riduzione del consumo di plastica invece in Pam Panorama si traduce in borracce riutilizzabili per dipendenti, nessun prodotto di plastica monouso nei loro ambienti, raccolta differenziata e cassette di ortofrutta riutilizzabili.
Infine un ultimo esempio di impegno della GDO in questa direzione è offerto da Conad, che incentiva comportamenti più consapevoli non solo attraverso pratiche interne ma anche coinvolgendo i propri clienti e invitandoli ad agire in maniera ecologica. Infatti al Superstore di Portoferraio è stato installato all’ingresso un eco-compattatore di ultima generazione per raccogliere e favorire il riciclo di prodotti in materie plastiche come bottiglie, tappi, flaconi di detersivo e imballaggi di vario genere. Questo strumento, a fronte di una certa quantità di prodotti inseriti, rilascia un buono dal valore di un euro spendibile all’interno del punto vendita.
Dalla GDO alla routine quotidiana
Se da una parte queste grandi realtà possono contribuire sensibilmente alla riduzione dell’impatto delle materie inquinanti, dobbiamo ricordarci che anche noi nel nostro quotidiano possiamo fare la differenza. Attraverso piccoli accorgimenti infatti possiamo dare il nostro contributo al mantenimento degli equilibri ambientali. Iniziare a porsi alcune semplici regole in casa e al lavoro, cercando di portare il riciclo all’interno della propria routine, è il primo passo per farlo diventare la norma, andando a cambiare alcune abitudini che non pensavamo potessero essere così dannose. Ecco qui qualche piccolo consiglio da cui partire.
Dove butto cosa?
Dicevamo che riciclare è una cosa semplice, ma un minimo di conoscenza bisogna averla. Occorre informarsi su dove vada ogni singolo rifiuto perché a volte può capitare di essere convinti che qualcosa vada in un contenitore, ma poi facendo ricerca scopriamo di avere sempre sbagliato. Per esempio sapevate che i bicchieri di cristallo non vanno nel vetro? Oppure che gli scontrini non sono da considerare carta? Molto spesso comunque sulle confezioni dei prodotti è possibile trovare l’indicazione per il gusto smaltimento. Inoltre per agevolare il processo di riciclo sarebbe buona cosa lavare la spazzatura prima di gettarla.
Infine acquistando dei bidoni casalinghi o per spazi di lavoro dedicati alla differenziata, sarà ancora più facile fare la raccolta.
Fare acquisti “circolari”
Come abbiamo potuto vedere le stesse aziende sono coinvolte attivamente per garantire un consumo e smaltimento più sostenibile dei loro prodotti. Oltre a riciclare quindi possiamo avvalerci di prodotti che sfruttano materiali riutilizzabili e riutilizzati così da evitare il consumo di altre materie prime. Questo punto possiamo immaginarlo come una linea. Il consumo di materie prime è rappresentato da una retta che procede con un inizio e una fine, e probabilmente nessuno vorrebbe assistere alla fine delle materie prime. Comprare prodotti composti da materiale riciclato permette invece di “tornare indietro” fino a far diventare la retta un cerchio. Nessuna fine.
Ridurre i rifiuti evitando l’effetto matrioska
Oltre al riciclo possiamo fissare anche un altro obiettivo: diminuire la quantità di spazzatura prodotta. Infatti alla base deve esserci l’idea di ridurre gli scarti e i rifiuti fino al minimo per poi differenziare quanto resta. Per raggiungere gradualmente questo traguardo possiamo decidere di acquistare prodotti protetti unicamente da imballaggi essenziali e magari evitare quelle quei prodotti che utilizzano materiale inutile per il loro reale uso e conservazione, per esempio confezioni che vanno ad avvolgere con altra plastica ogni singolo prodotto al loro interno.
Seguire la via del plastic free
Questo può essere un consiglio utile per chi è già a un buon punto nella sua battaglia agli sprechi, perché va ad influire sul proprio stile di vita in modo abbastanza marcato. Anche se l’idea del plastic free è abbastanza diffusa e condivisa rimane comunque un lavoro di impegno per chi cerca di intraprendere questo cambiamento nella sua vita. Ovviamente si può procedere in modo graduale, per esempio sostituendo i prodotti in plastica monouso con le alternative in carta, cambiamento come visto favorito anche dalla grande distribuzione.