Fare Personal Branding significa gestire in maniera strategica la tua immagine professionale, quello che gli altri percepiscono di te e che permetterà di farti scegliere al posto di qualcun altro. Il Corporate Branding invece è un concetto di marketing che per semplificare potremmo definire come branding dell’insegna, cioè l’insieme delle attività finalizzate alla promozione di brand che può avere una vita a sé stante, slegato da qualsivoglia persona fisica.

Il brand costituisce l’insieme delle percezioni del cliente, dei valori, degli scopo, delle responsabilità sociali, delle prestazioni, del dominio del mercato e per alcuni, sfoggiare un marchio su una borsa, un orologio o un’auto è un modo per identificarsi come parte di un sistema con determinati valori. Si tratta, dunque di un elemento determinante per il rapporto tra l’azienda (o la persona) e il consumatore e, in questo senso, può conferire un alto valore al prodotto o servizio offerto, senza che questo abbia necessariamente a che fare con la funzionalità o qualità dello stesso.

Per il nostro discorso è bene ricordare che, a eccezione di casi particolari, Personal e Corporate Branding sono due strumenti non in conflitto che possono essere utilizzati in modo convergente, ma che mantengono differenze proprie. Per questo motivo è necessario comprenderne vantaggi e le caratteristiche di entrambi i concetti.

Corporate brand: dare vita a qualcosa di nuovo

Creare un brand aziendale a partire da zero significa pensare attentamente e in prospettiva ai propri obiettivi, il target a cui si rivolge il brand, cosa può offrire e per quali attività può essere riconosciuto per poi condensare queste riflessioni in una nuova entità con un nome, caratteristiche e valori spesso indipendenti dal proprio fondatore. Seguire questo processo può aiutare quindi ad avere una visione più ampia su dove vuoi portare la tua attività, permettendoti di sviluppare il piano più efficace in relazione alla nuova figura che viene a concretizzarsi.

Il corporate branding fa uso di immagini e slogan specifici, ognuno dei quali è accuratamente selezionato per trasmettere la propria visione. Le parole che un’azienda usa per descriversi coinvolgono i suoi valori e obiettivi principali e possono anche indicare a che tipo di target ci si rivolge. I consumatori quindi sintetizzano queste informazioni e sviluppano opinioni anche prima di sperimentare in prima persona i prodotti e servizi offerti

Con il tempo e i giusti investimenti i brand aziendali possono guadagnare anche un valore separato dai prodotti che li caratterizzano. I consumatori che fanno esperienze positive con i prodotti risponderanno naturalmente in modo più favorevole anche a quelli futuri, mentre i consumatori che hanno familiarità con il marchio, ma non con i suoi prodotti, avranno già un senso incorporato del brand che renderà il marketing più facile.

Come costruire un brand aziendale

Il processo di costruzione di un brand aziendale richiede molto tempo. A volte ci vogliono anni di lavoro ed energia per creare una forte immagine e anche quando il marchio diventa noto ha bisogno di una strategia di marketing coerente per mantenere l’attenzione del pubblico e un passo sbagliato può ostacolare e mettere rischio tutti i progressi fatti nel tempo. Questo in virtù della poca flessibilità che caratterizza questo modello. Non andando a rappresentare nessuna persona fisica infatti il pubblico risulta maggiormente spinto ad idealizzare il brand come un entità stabile e sempre coerente con se stessa.

Se i tuoi interessi tendono a variare col tempo costruire un brand aziendale può risultare una mossa controproducente. Infatti questo tipo di brand non ha grande margine di modifica una volta avviato. Se decidi di cambiare rotta e offrire qualcosa di diverso, potrebbe essere necessario sviluppare una sotto-attività all’interno della tua azienda, nel caso questa nuova direzione rientri comunque nel tuo settore di riferimento. Diversamente invece sarai costretto ad avviare una seconda attività completamente nuova, affrontando lo stesso percorso spiegato poco prima. Oppure potresti decidere di metterti in gioco in prima persona, aprendo le porte allo sviluppo di un personal brand.

Personal brand: ripensare sé stessi

Questo concetto prende le mosse da un’analisi interna della propria personalità, unicità e dei punti di forza, per svilupparci attorno la tua figura professionale. L’obiettivo è quindi di farsi un nome nel settore e comunicare efficacemente il proprio valore in quanto individuo unico, riuscendo ad influenzare in anticipo le persone ritenute più importanti. In questo caso il focus passa da quello che offri a quello che sei, per potersi distingue completamente dalla massa di altre figure che occupano il tuo stesso spazio professionale.

Uno dei principali punti di forza di questo tipo di branding è la massima flessibilità che offre alla tua attività. È più facile cambiare la propria offerta o anche avventurarsi in un nuovo mercato continuando a contare sull’unicità del proprio brand. I confini di azione in questo modello possono mancare della stessa chiarezza o messa a fuoco rispetto ad una realtà aziendale definita, fornendo quindi la possibilità di sperimentare più liberamente diversi canali e strategie di marketing e comunicazione senza che questi piccoli cambi di direzione influenzino la visione che il pubblico ha di te.

Cosa significa sviluppare un personal brand

Sviluppare un proprio personal brand non consiste nel crearsi un Alter-Ego, perché ciò finirebbe per dare un’immagine falsa di sé o far percepire un valore aggiunto che in realtà non c’è. La fiducia in questi termini è la componente principale delle relazioni fruttuosa con la propria clientela e pubblico, perché senza di essa le persone non sono spinti ad avvicinarsi a nessuno, tantomeno a qualcuno che potrebbe vendere loro qualcosa. L’immagine personale è sempre meno sotto il nostro controllo ed è definita in continuazione da figure esterne come clienti, collaboratori e competitor ecc. Per questo motivo è necessario attivarsi per recuperare una posizione centrale in questo processo attraverso gli strumenti a nostra disposizione, prestando attenzione non solo a ciò che pubblichiamo ma soprattutto alle relazioni che intratteniamo.

Per lavorare sul personal branding all’interno di realtà aziendali e disporre di una guida che sappia accompagnarti nello sviluppo di una tua identità professionale unica consigliamo di leggere e utilizzare Digital You di Luigi Centenaro e William Arruda, i primi a trattare questi temi e ancora oggi autori di riferimento a livello internazionale.

Un testo semplice e tante risorse messe a disposizione per fissare i propri obiettivi, mettere a sistema le proprie capacità comunicative e crescere professionalmente. E tu? Come potresti sfruttare al meglio il tuo personal branding?