Tra le illusioni che il passaggio digitale ha alimentato v’è indubbiamente quella di essere “green”. Gli aspetti positivi di questa rivoluzione e i vari benefici sono stati infatti ampiamente narrati: riduzione degli sprechi dei materiali fisici, meno smog grazie alla riduzione degli spostamenti fisici, dematerializzazione documentale, facilitazioni nelle comunicazioni e nell’istruzione mettono spesso in ombra i costi energetici e di hardware necessari per far funzionare il mondo digitale.
Non tutto è verde come sembra. La rivoluzione digitale infatti sta portando con sé nuove forme di inquinamento, spesso meno visibili ma non meno pericolose. Quali sono i diversi volti dell’inquinamento digital? Come possiamo contribuire nel nostro piccolo per ridurre il nostro impatto sull’ambiente?
I volti dell’inquinamento digitale
L’inquinamento è dato da un insieme di fenomeni che impattano negativamente sull’ambiente, a diversi livelli. Lo stesso discorso è tristemente valido anche in relazione al consumo di energia e agli sprechi in ambito digitale. Nonostante la complessità del tema possiamo individuare tre macrofattori principali.
Produzione dei dispositivi — I dispositivi che utilizziamo ogni giorno sono costituiti da diversi materiali che producono un impatto notevole nel loro processo di reperimento e assemblaggio. L’approvvigionamento dei metalli rari necessari, oltre a essere pericoloso per i produttori, costituisce l’80% dell’impatto della tecnologia digitale deriva dalla produzione e dall’estrazione di queste materie prime.
Rifiuti elettronici — Si hanno quando i dispositivi tecnologici vengono smaltiti impropriamente e non inseriti all’interno di un programma di riciclo. Secondo il Global E-waste Monitor, nel 2019 sono stati scartati 53,6 milioni di tonnellate di prodotti elettronici. Questo ci lascia alle prese con sostanze tossiche, quali il mercurio contenuto negli hardware dei PC che viene assorbito dal suolo danneggiandolo in modo permanente.
Pratiche digitali — Questo risulta l’aspetto più difficile da comprendere, poiché riguarda l’apporto quotidiano di ogni individuo nel contribuire inconsciamente all’impatto del digitale sull’ambiente. Infatti i data center consumano elettricità ogni volta che cerchiamo qualcosa sul web, ascoltiamo una canzone o inviamo un’e-mail. L’impronta di carbonio (Carbon footprint) prodotta dal consumo globale di tecnologia si avvicina a quella prodotta dall’industria aerea.
Quindi qual è la soluzione?
Per quanto riguarda gli aspetti legati alla produzione e ai rifiuti possiamo intervenire nel nostro piccolo cercando di far vivere i nostri dispositivi il più a lungo possibile. Per esempio possiamo riflettere sulla possibilità di cambiare cellulare. Ne abbiamo bisogno perché l’attuale presenta degli evidenti e irreparabili problemi o più semplicemente perché vogliamo rimanere al passo con le ultime tecnologie? Qualunque sia la risposta possiamo almeno premurarci che venga smaltito adeguatamente portandolo a un centro per il riciclo, invece di buttarlo nel cassonetto dell’indifferenziata. Lo stesso vale per ogni altro device.
Abbiamo tutti in casa cassetti pieni di vecchi cavi, tablet caduti nell’oblio, alimentatori di chissà quali orpelli tecnologici dei primi anni 2000 con adattatori oggi non utilizzati.
Verso nuove abitudini digitali
Per quanto riguarda le pratiche digitali possiamo mettere in atto diversi comportamenti quotidiani più rispettosi e consapevoli.
Fai attenzione alle email — Le email sembrano possono sembrare innocenti, ma una sola può produrre in media 4 grammi di CO2 e se presenta allegati può raggiungere fino a 50 grammi. Questo numero da solo non è significativo, ma diventa più rilevante pensando a tutte le email che si accumulano nella casella di posta nel corso del tempo. Quindi è necessario iniziare a pensare quali siano i destinatari essenziali delle prossime email e ricordarsi di cancellare quelle diventate inutili o mai aperte. Un ultimo accorgimento quindi è anche di prestare attenzione alle newsletter a cui ci iscriviamo (e di fare pulizia ogni tanto).
Non usare i motori di ricerca (o scegline uno Green) — Usare un motore di ricerca invece di digitare un URL nella barra degli indirizzi del browser produce un inutile spreco di energia. Se stiamo andando su un sito web che visiti spesso possiamo digitare direttamente l’indirizzo o ancora meglio salvare il link come scorciatoia rapida. Questo permetterà di giungere a destinazione più velocemente e producendo meno CO2 evitando doppi passaggi. Nel caso invece dovessimo svolgere una ricerca che ci porta a una esplorazione di nuove pagine possiamo utilizzare motori di ricerca “verdi” come Ecosia. Questo motore infatti usa i profitti provenienti dal pagamento degli inserzionisti per finanziare progetti di riforestazione.
Chiudi le schede e le app inutilizzate — Non solo rende il tuo computer più lento, ma avere un mucchio di schede non necessarie aperte prosciuga la batteria del tuo computer. Inoltre ogni volta che apriamo una pagina web, stiamo producendo CO2. Per quanto riguarda le app, anche quando non le stiamo utilizzando, rimangono in background consumando energia e restando collegate in attesa di nuovi aggiornamenti, comportando un continuo invio e ricezione di dati che transitano attraverso i vari server. Liberati di quelle che non utilizzi!
Scarica invece di streammare — Il download iniziale di una canzone, di una serie o film utilizza la stessa quantità di dati dello streaming, tuttavia, in questo modo si memorizzano direttamente sul dispositivo. Se per esempio hai una playlist di Spotify che ascolti ogni giorno, vale sicuramente la pena di scaricarla. Così i dati transitano dal server al tuo computer solo quando la scarichi e non ogni volta che ascolti.
Queste sono alcune cose che puoi fare come individuo quando si tratta di ridurre il tuo consumo di carbonio, ma è importante ricordare che le aziende sono i maggiori contribuenti.
Input si impegna a fare la sua parte nella lotta all’inquinamento digitale. Il nostro sito è stato progettato ispirandosi ad alcuni consigli di Low Tech Magazine per la realizzazione di piattaforme digitali a basso impatto energetico e ambientale e contribuire così in modo concreto alla salvaguardia del pianeta.
ualche comportamento che può fare davvero la differenza.
Iniziamo da una cosa che può sembrare scontata e marginale: quanto stiamo distanti dai dispositivi mentre non li usiamo? Spesso siamo abituati a tenere il cellulare a un raggio di circa 30 centimetri per averlo sempre a disposizione. Così facendo stiamo ottimizzando la velocità con cui ci connettiamo nel caso arrivi una notifica ma stiamo anche portando costantemente una porzione di attenzione (che come sappiamo essere limitata) sul dispositivo, sottraendone ad altri stimoli e portandoci a essere più distratti. Per alcuni allontanarsi anche solo fisicamente può diventare una piccola tortura, ma nel giro di qualche ora si può assistere a una diminuzione dei livelli di stress e un aumento della concentrazione: due condizioni ottimali per essere più produttivi.
Passiamo ai social. Limitarne l’utilizzo contribuisce a ricostruire una visione positiva di sé stessi. Infatti queste app portano ad effettuare continui confronti con la vita degli altri, non tenendo conto che spesso si condividono solo gli aspetti migliori della propria esistenza. In questo modo l’autostima ne risente negativamente. Ciò causa due comportamenti agli antipodi. Da una parte si potrebbe infatti verificare un allontanamento dalla vita sociale, per paura di non risultare conforme agli standard proposti sui social, dall’altra invece si può intensificare drasticamente con l’unico obiettivo di rendere la propria immagine social positiva e conforme. In entrambi i casi stiamo delegando le nostre scelte di vita sociale ad una applicazione.
L’inizio del percorso: alcune domande per comprendersi
Le pratiche da mettere in atto quando si cerca di riconquistare un rapporto sano con il digitale nella vita di tutti i giorni portano con sé un enorme vantaggio. Invece di allontanarsi totalmente da dispositivi e dal web, questa visione promuove la ricerca di un equilibrio, quindi mantenendo stabile il proprio rapporto con il digitale. Un approccio molto più realistico, basato sul fatto che la tecnologia, anche per alcuni aspetti basilari della vita professionale e privata è necessaria. Si tratta di analizzare il proprio stile di vita in relazione alle tecnologie e per farlo puoi partire da alcune domande che ti aiutano a inquadrarlo.
- Come ti senti allontanandoti dal tuo smartphone?
- Come vuoi spendere il tempo libero?
- Quanto tempo vuoi concentrarti sul lavoro?
- È necessario rispondere alle email anche nel fine settimana?
- Quanto della tua vita vuoi mostrare sui social?
5 pratiche alla base di ogni percorso
A seconda delle risposte può essere necessario intraprendere un percorso più o meno strutturato. Ci sono comunque alcune piccole azioni che possono essere messe in atto per iniziare a prendere confidenza con questo tipo di strategia.
Cancella le app invasive. Quelle per intenderci che sfruttano meccanismi di ricompensa (come ad esempio tutti i social e le app che sfruttano strategie di gamification);
Disattiva le notifiche. È consolidato che molto spesso le app inviano notifiche anche per le cose più inutili, soprattutto quando è da un po’ di tempo che non accedi più. Bramano la tua attenzione. Sanno che se riescono a farti aprire l’app il gioco è fatto e ti ritroverai un ora dopo a leggere i commenti sotto un post di una fake news. Potrebbe quindi essere una buona idea disattivare le notifiche nelle impostazioni del tuo telefono. Questo può aiutare a frenare l’impulso di rispondere ad ogni stimolo che i dispositivi di norma propongono;
Monitori il tempo passato al telefono. Numerosi dispositivi permettono di avere un resoconto della quantità di tempo passata sulle diverse applicazioni. Esistono anche diverse applicazioni che bloccano l’accesso a siti e applicazioni per un determinato periodo di tempo.
Riposa gli occhi e la mente prima di dormire. Spegnendo il telefono un po’ prima di dormire sarai in grado di ritrovare la corretta routine e migliorare la qualità del sonno. Questo perché permetterai al tuo cervello di rallentare il ritmo di esposizione agli stimoli.
Riscopri il mondo oltre lo schermo. Dedica tempo a quelle attività che hai sempre desiderato fare, ma per cui non hai mai trovato tempo. Una visita a un museo o a una mostra, un trekking tra i monti, la lettura di quel romanzo russo che ti ha sempre incuriosito. Il digitale deve essere tuo alleato nello scoprire sempre nuove cose, ma non deve diventare chi ti trattiene dal farle.