La capacità creativa è una delle questioni più discusse quando si ragiona sulla differenza tra esseri umani e macchine. Oggi, l’entusiasmo per le nuove applicazioni di intelligenza artificiale generativa sta mettendo in dubbio questo divario. Ecco la nostra riflessione sull’utilizzo di queste tecnologie.
ChatGPT produce testi, Midjourney elabora immagini fotorealistiche, Aiva compone colonne sonore. C’è ancora spazio per la creatività umana? Questo è il pensiero che negli ultimi tempi assedia le menti di diversi professionisti. Ormai a cadenza regolare, coincidente con nuovi update dei software di intelligenza artificiale, si torna a discutere sul rapporto tra nuove tecnologie e sfera lavorativa.
Partire da una definizione
Come agenzia di comunicazione abbiamo riflettuto a lungo sulla nostra relazione con tali strumenti, apparentemente giunti a “invadere” il campo creativo, per comprenderne opportunità, limiti e problematicità. Come prima step abbiamo cercato di identificare cosa avessimo di fronte a noi:
L’intelligenza artificiale generativa utilizza algoritmi di Machine Learning per apprendere una serie di regole mediante lo studio di un vasto corpus di dati preesistenti. In un secondo tempo, queste stesse regole, saranno impiegate per creare automaticamente nuovi contenuti basandosi su indicazioni specifiche (in gergo tecnico “prompt”).
Tale definizione evidenzia alcuni tratti rilevanti per il nostro discorso.
In primo luogo l’aspetto generativo (e non creativo) di un processo che segue determinate regole. La generazione di contenuti tramite IA si rifà a delle linee guida apprese, senza creare nuove e inedite connessioni tra elementi. Altro aspetto è la necessità di un input di partenza, elemento che ridimensiona ulteriormente lo spazio di manovra di questa tecnologia a favore dell’azione umana.
I contenuti generati sono tanto più creativi quanto la mente umana riesce a definire con precisione quello che vuole ottenere. Lasciando ampia libertà di manovra alle macchine infatti si ottengono risultati tecnicamente buoni ma che finiscono inevitabilmente nella sfera del “già visto”.
Per noi di InputIdea l’intelligenza artificiale è un’opportunità da studiare e apprendere perché possa portare a risultati di qualità.
Come sfruttare l’intelligenza artificiale in ambito creativo
Durante la nostra indagine abbiamo messo le mani su diverse tecnologie. Ciò ci ha permesso di identificare alcuni ambiti in cui le diverse IA hanno saputo implementare i processi creativi.
Stimoli e ispirazione
Uno strumento come ChatGPT può essere un ottimo punto di partenza per iniziare la propria ricerca. Ponendo la giusta richiesta, possiamo infatti ottenere ciò che cerchiamo per poi approfondire e rielaborare.
Che sia una lista di argomenti, articoli interessanti, fonti o tools utili, si ha a disposizione un unico ambiente dove trovare stimoli interessanti da sviluppare.
Esplorazione di nuove possibilità
L’intelligenza artificiale è un utile strumento per esplorare una vasta gamma possibilità differenti. Un modello generativo come Midjourney permette di visualizzare rapidamente la propria idea grafica, ovviamente a fronte di una riflessione sul prompt più adatto che descriva bene ciò che si sta immaginando.
Inoltre arricchisce con ulteriori sfumature il proprio progetto. Questa esplorazione illimitata può portare a scoperte sorprendenti e stimolare ulteriormente la creatività.
Ottimizzazione del flusso di lavoro
L’IA contribuisce a ottimizzare il flusso di lavoro creativo, consentendo di risparmiare tempo e migliorare l’efficienza complessiva. Attraverso l’utilizzo di algoritmi intelligenti, l’IA può organizzare e categorizzare i file multimediali, semplificando la ricerca e l’accesso ai materiali creativi quando necessario.
Ciò permette ai creativi di concentrarsi maggiormente sul progetto, riducendo gli oneri amministrativi e ottimizzando il tempo dedicato alla creazione.
Linee guida per un utilizzo consapevole
Questi modi di applicazione sono solo un esempio di come far rientrare le IA generative all’interno della progettazione. Infatti si potrebbe dire che l’unico limite alle loro potenzialità sia proprio la creatività umana. Nonostante ciò è necessario implementare alcune linee guida per mantenere presente il tipo di relazione che si vuole instaurare con questi sistemi.
Partire da un obiettivo
Per utilizzare le IA in modo efficace ed etico, è fondamentale avere una chiara comprensione degli obiettivi che si desidera raggiungere. Prima di integrarle nel proprio processo creativo, è necessario definire con precisione ciò che si vuole ottenere.
L’IA è e rimane uno strumento
L’intelligenza artificiale è sviluppata per essere uno strumento di supporto. Le idee, l’immaginazione e capacità personali rimangono la scintilla del percorso creativo e l’IA può contribuire ad arricchirlo, come visto in precedenza.
Sperimentazione continua
L’IA è un campo in continua evoluzione. È consigliabile sperimentare frequentemente con gli strumenti di intelligenza artificiale, soprattutto quelli dedicati alla generazione e al riconoscimento delle immagini, che stanno progredendo rapidamente. Tenetevi aggiornati sulle ultime innovazioni e cercate opportunità per esplorare nuovi modi di utilizzare l’IA nel vostro processo creativo.
Mantenere accesa la riflessione
Con l’integrazione sempre più diffusa dell’IA nella nostra vita quotidiana, è cruciale considerare le implicazioni etiche che ne derivano. Riflettere costantemente sulle sue applicazioni nel processo creativo, nei contenuti e nei modi in cui viene comunicato il suo impiego permette di rimanere coscienti e padroni del progetto sviluppato.
È innegabile che l’impatto dell’IA sulla società nei prossimi anni sarà e complesso. Con l’avanzare di questa tecnologia potremmo trovarci ad esplorare nuovi modi di esprimerci al di là delle possibilità delle macchine cercando di preservare ciò che ci distingue come esseri umani. Questa consapevolezza potrebbe avere un impatto di vasta portata sul nostro modo di vivere e di relazionarci con il mondo che ci circonda.