Dal 6 al 12 Giugno Milano ha ospitato una nuova Design Week, ricca di esposizioni, happening e pubblico proprio come quelle tenutesi fino al 2019. Temi principali: concetto di spazio e tempo, ma anche sostenibilità e rispetto per l’ambiente. Noi di Inputidea abbiamo deciso di andare e lasciarci ispirare. Ecco allora cosa ci ha colpito di più.

Le migliori idee nascono dalla contaminazione. Parlando di come cerchiamo di stimolare la creatività in Inputidea abbiamo spiegato come aprirsi al di fuori del proprio campo di riferimento sia importantissimo. Il Fuorisalone rappresenta da decenni una fucina di idee, stimoli, innovazione nel design e nell’architettura con incursioni nel mondo dell’arte. Non solo. Si tratta di un immenso progetto di comunicazione a livello internazionale.

Il Fuorisalone: un evento collaterale-centrale

Il Fuorisalone si svolge ogni anno parallelamente al Salone del Mobile definendo così insieme la Milano Design Week. Nasce come iniziativa autonoma delle aziende che operano nel settore dell’arredamento e del design industriale nei primi anni ’80. Il progetto ha iniziato ad attirare migliaia di visitatori da tutto il mondo, si è allargato a sponsor e aziende internazionali diventando una vetrina creativa per studi di progettazione emergenti e affermati.

Capacità centrale del Design di ambienti e spazi è farsi interprete fisico delle questioni più attuali e rilevanti della società. Tra queste figurano in primo piano la lotta al cambiamento climatico e la divulgazione per una vita all’insegna della sostenibilità. Queste tematiche sono anche al centro della nostra filosofia. Non a caso ad attirare maggiormente la nostra attenzione sono state quelle installazioni che hanno saputo far dialogare spazio naturale e tecnologia nelle sue diverse forme.

Design tra interazione, spazio e innovazione

La prima installazione che ha acceso delle riflessioni e “Feeling the Energy” all’Orto Botanico di Brera, vincitrice anche del Fuorisalone Award per la categoria interazione. L’installazione di CRA – Carlo Ratti Associati e Italo Rota riesce a mettere in relazione materia, ambiente, energia e comportamenti umani. Si compone di una lunga tubatura di rame che si snoda tra le piante del giardino. Da questa struttura si poteva entrare in contatto con musica, luce, acqua e vento. Tutte forme di energia che consentivano ai visitatori di vivere un’esperienza multisensoriale, facendo percepire in diversi momenti una forma di interazione differente. Durante il percorso si passa in un tunnel di luce e in un solar garden, composto da pannelli che accumulano energia, si può soffiare in tubature le cui vibrazioni trasmettono l’energia necessaria a riprodurre la musica parte dell’installazione stessa. Il rame è centrale in tutto il percorso sia materialmente che idealmente, essendo un materiale totalmente riciclabile.

 

Input al Fuorisalone di Milano
Feeling The Energy by CRA- Carlo Ratti Associati e Italo Rota

 

A seguire una particolare installazione presso l’Università Statale di Milano. GG-LOOP ha presentato un “guscio” in legno per ospitare persone permettendo allestimenti davvero sostenibili e riutilizzabili, oltre che versatili. Sempre in Statale Michele De Lucchi in collaborazione con AMDL Circle hanno realizzato una Sidereal Station, una torre di 14 metri, come un cannocchiale che esalta la grandezza della natura e in cui era possibile fare un’esperienza audiovisiva per celebrare la bellezza della natura.

 

Input al Fuorisalone di Milano
Sideral Station by Michele De Lucchi e AMDL Circle

A SuperstudioPiù, Superdesign Show ha esplorato i nuovi territori del design, muovendosi con disinvoltura tra piccole architetture, opere d’arte, prodotti intelligenti e materiali all’avanguardia, dando spazio ad artisti, designer, studenti e aziende capaci di interpretare le necessità del vivere futuro. In questa parte del Fuorisalone ad attirare la nostra attenzione è stata la sezione “Dreamers”, dove sono stati raccolti giovani designer capaci di proporre soluzioni innovative tra sperimentazione e autoproduzione. Tra tessuti ricavati dalle alghe e materiali per l’edilizia ottenuti dal riuso di plastiche e scarti di lavorazione, il mondo del design ha dimostrato di essere realmente attento ad alcuni temi.

Sono tantissimi gli altri esempi tra cui “The Lighthouse”, progetto che nasce da una domanda. “E se potessimo usare la luce dei rifiuti pubblici per coltivare cibo?”. Si compone di un bioreattore camuffato da arredo urbano che sfrutta i cianobatteri (primi microbi fotosintetici della Terra) invertendone il ciclo giorno/notte, per creare una luce flebile meno dannosa per gli animali notturni. 4F.STUDIO considera i microbi, il cibo e le comunità locali come temi centrali per guidare la propria pratica per rispondere a problemi sociali noti per creare comunità sostenibili e forme di produzione responsabili.

Input al Fuorisalone di Milano
“The Lighthouse” by 4F.STUDIO

Spunti, riflessioni, esperimenti, prototipi e iniziative che pongono al centro il nostro pianeta e la salvaguardia degli ecosistemi. Nessuna soluzione può da sola risolvere problemi tanto complessi ma uno sforzo comune e mirato può senz’altro incidere in modo positivo sulle nostre vite. Progettare e fare design non significa tanto costruire una nuova seduta ma sperimentare nuove vie per migliorare l’esistenza di tutti gli esseri viventi, umani o meno.